Il vino
Il nonno Vincenzo è nato qui e per anni ha curato il terreno e il vigneto.
Ci ha sempre detto “Io qui ci sono nato e so come e quando toccare sta terra". Ha tolto grandi sassi che si formavano dopo gli scassi prima di piantare altra vigna, quasi come in un fiume. Ci ha sempre raccontato di aver tenuto pulite le rive e i boschi vicini perché non influissero sull’uva...
Nel 2017 prendo in mano l’azienda: un po’ di moscato, qualche filare di barbera, un grande bosco, un “casotto“ degli attrezzi (più che altro degli oggetti dimenticati da Dio), due cingoli d’epoca e qualche attrezzo rigorosamente fatto a mano.
Subito arriva la conversione al biologico del vigneto, la pulizia del terreno, la messa in sicurezza dei cingoli, che ho saputo apprezzare negli anni successivi perché il loro lavoro lo fanno, e anche bene.
All’inizio è stata dura: le piante non crescevano, altre pietre venivano fuori dai filari ogni volta che si toccava la terra, estati aride han bruciato anche i primi grappoli timidi… E poi il non sapere: si zappa? si gira la terra? si fresa? non si tocca? Ognuno aveva la sua teoria e io e mio marito sperimentavamo…
Oggi finalmente raccogliamo i frutti di questo lavoro! Il nonno si è ricreduto sulla nostra voglia di metterci in gioco e, insieme alla nonna, ci aiuta tantissimo.
Poche bottiglie, ma buone.
35 filari lunghi con entrambe le varietà, ma proprio per questo il mio vino si differenzia dagli altri: è tutto curato nel dettaglio, le lavorazioni sono fatte interamente a mano, da me personalmente. A settembre la vendemmia è una festa di famiglia!
Per i miei due vini ho ideato delle etichette che raccontassero una storia, la nostra, e così sono nati il moscato “Luciano” e la barbera “Tarponet”, con le bellissime illustrazioni di @Ylevinil.
Moscato o Barbera?
Luciano - Moscato d’Asti
Luciano, mio nonno, era del ‘24 ed era di Trisobbio.
Nel tempo libero dipingeva e i suoi quadri ci emozionano ancora oggi.
Questo moscato ha il suo nome perché era l’unico vino che si concedeva per festeggiare con la famiglia, insieme alla crostata della nonna.
Lui mi ha insegnato il rigore, l’educazione, il rispetto e il valore per gli affetti.
Questo vino è per te nonno, te lo dovevo.
Luciano - Moscato d’Asti docg
Produzione: 2000 bottiglie/anno
Gradazione: 5%
Terreno: argilloso, pesante e compatto, poco drenante
Esposizione: sud-est
Tarponet - Barbera d’Asti
Tarpunet in dialetto significa piccola talpa. Il nonno Vincenzo chiama così la mia gattina grigia e tozza proprio come una talpa…
Le talpe sono dei piccoli ingegneri ambientali: hanno un ruolo diretto sul terreno per aerare il suolo e mangiare larve dannose alle coltivazioni.
Negli anni passati la barbera era il vino più buono che faceva il nonno qui, grazie appunto al terreno molto ricco, (ma ce la ricordiamo tutti bene per l’alta gradazione!): ecco un omaggio anche a te, nonno Vincenzo.
Tarponet - Barbera d’Asti docg
Produzione: 2000 bottiglie/anno
Gradazione: 13,5% - 14,5 %
Terreno: argilloso, pesante e compatto, poco drenante
Esposizione: sud-est